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Guglielmo Marconi

Bologna 1874 - Roma 1937

Scienziato e inventore, membro di accademie e istituti scientifici internazionali, dottore honoris causa di numerose università, Marconi ottenne il premio Nobel per la fisica nel 1909 con K.F. Braun grazie allo sviluppo di un efficace sistema di comunicazione con la telegrafia senza fili via onde radio o radiotelegrafo che ottenne notevole diffusione, la cui evoluzione portò allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione, la televisione e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili. Guglielmo Marconi, figlio Giuseppe Marconi, proprietario terriero che viveva nelle campagne di Pontecchio, nacque dal secondo matrimonio di Giuseppe Marconi, che aveva conosciuto una giovane irlandese, Annie Jameson, nipote del fondatore della storica distilleria Jameson & Sons in visita in Italia per studiare bel canto, e la sposò nel 1864. Un anno dopo il matrimonio nasceva Alfonso e, nove anni più tardi, Guglielmo. Marconi, giovanissimo, cominciò i primi esperimenti lavorando come autodidatta, aiutato dal suo maggiordomo. Nell'estate del 1894 costruì un segnalatore di temporali costituito da una pila, un coesore e un campanello elettrico, che emetteva uno squillo in caso di fulmine. In seguito riuscì, premendo un tasto telegrafico posto su un bancone, a far squillare un campanello posto dall'altro lato della stanza. Marconi proseguì nei suoi esperimenti anche all'aperto. In campagna aumentò la potenza delle emissioni e la distanza che separava il trasmettitore dal ricevitore, capace di ricevere i segnali dell'alfabeto Morse. L'8 dicembre 1895, dopo vari tentativi, l'apparecchio si dimostrava valido nel comunicare e ricevere segnali a distanza, ma anche nel superare gli ostacoli naturali. Nel 1896, Marconi decise di parlare con l'amico di famiglia Carlo Gardini, console degli Stati Uniti a Bologna, dell'idea di lasciare l'Italia per andare nel Regno Unito per proseguire gli esperimenti, non avendo trovato in Italia il capitale necessario. Gardini scrisse una lettera all'Ambasciatore d'Italia a Londra, Annibale Ferrero suo conoscente, per presentare il giovane e le sue straordinarie scoperte. Come risposta, l'ambasciatore Ferrero consigliò di non rivelare a nessuno i risultati ottenuti, se non dopo la presentazione del brevetto. Inoltre, lo incoraggiò a recarsi nel Regno Unito, dove riteneva che gli sarebbe stato più facile trovare i capitali necessari per l'impiego pratico della sua invenzione. Il 12 febbraio del 1896, Marconi partì con la madre per il Regno Unito. A Londra, il 5 marzo dello stesso anno, presentò la richiesta di brevetto, che gli venne poi concessa il 2 luglio 1897. Nello stesso mese fondò la Wireless Telegraph Trading Signal Company (successivamente rinominata Marconi Wireless Telegraph Company). Marconi concentrò successivamente le sue ricerche verso l'Atlantico, convinto che le onde potessero varcare l'oceano seguendo la curvatura della Terra. Nel novembre 1901 in Cornovaglia, installò un grande trasmettitore la cui antenna di 130 metri era costituita da 60 fili tesi a ventaglio tra due piloni alti 49 metri e distanti fra di loro 61. Poi s'imbarcò per St. John's di Terranova. Il 12 dicembre 1901 ebbe luogo la comunicazione che costituisce il primo segnale radio transoceanico. Nel 1903 Marconi installò un analogo trasmettitore a scintilla nel Centro Radio di Coltano, presso Pisa, che venne utilizzato fino alla seconda guerra mondiale prima per comunicare con le colonie d'Africa, quindi con le navi in navigazione. In seguito il trasmettitore venne ampliato e potenziato tanto da diventare una delle più potenti stazioni radio d'Europa. In quell'anno, Marconi era a La Spezia, presso la struttura della Marina Militare di San Bartolomeo, situata fra il capoluogo e Lerici. Qui egli operò per ottimizzare trasmissioni e ricezioni, issando antenne sospese a palloni gonfiati ad elio sulle plance di imbarcazioni inviate sempre più lontano dalla costa del golfo spezzino. In data 19 giugno 1915 Marconi si arruolò come volontario nel Regio Esercito con il grado di tenente di complemento del Genio, fu promosso capitano il 27 luglio 1916 e, benché ufficiale dell'esercito, prestò servizio nell'Istituto Radiotelegrafico della Marina. In seguito a regolare domanda del 14 agosto 1916 presentata al Ministro della Marina, fu nominato Capitano di Corvetta della Regia Marina con R.D. del 31 agosto 1916, congedato con tale grado il 1 novembre 1919, e promosso Capitano di Fregata in congedo con R.D. 28 marzo 1920, e poi Capitano di Vascello con R.D. 7 luglio 1931. Nel 1920 lo stabilimento di Marconi di Chelmsford fu sede della prima trasmissione audio annunciata pubblicamente del Regno Unito. Nel 1922 il primo servizio regolare di trasmissioni di intrattenimento cominciò dal Marconi Research Centre a Writtle, vicino Chelmsford. Fu socio nazionale dei Lincei dal 1912, senatore nel 1914, delegato alla conferenza della pace di Versailles nel 1919, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche dal 1928, presidente della Reale Accademia d'Italia dal 1930 alla morte e dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, professore di onde elettromagnetiche all'Università di Roma, accademico pontificio. Fortemente corteggiato dal regime, Marconi decise di aderire al fascismo. Il 17 giugno 1929 Vittorio Emanuele III gli conferì il titolo ereditario di Marchese. Nello stesso anno, su richiesta di Pio XI, Marconi si incaricò di sovrintendere alla costruzione della prima Stazione Radio del Vaticano. L'inaugurazione di quella che nei decenni successivi assumerà il nome di Radio Vaticana avvenne il pomeriggio del 12 febbraio 1931. Gli furono conferite 16 lauree honoris causa (di cui due in legge), 25 onorificenze di alto rango, 13 cittadinanze onorarie. Con Regio Decreto del 18 luglio 1936 Marconi fu promosso contrammiraglio nella riserva per meriti eccezionali.

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Bibliografia

M.G. IANNIELLO, Marconi, Guglielmo, in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 69 (2007), Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, 2007

R. SIMILI, La presidenza Marconi, in Per una storia del Consiglio nazionale delle ricerche, a cura di R. SIMILI - G. PAOLONI, Roma-Bari, GLF editori Laterza, 2001, I, pp. 128-172

Guglielmo Marconi e l'Italia: mostra storico-documentaria: Roma, 30 marzo-30 aprile 1996, catalogo a cura di G. PAOLONI - R. SIMILI, Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 1996